Imparare a dire di no

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Roberta Guttilla

Cosa accadrebbe se iniziassi a dire di no e a essere sincero con te stesso e gli altri?

Si tratta di una domanda spigolosa lo ammetto :)

Eppure, riflettendoci bene a quanti di noi è capitato di aver accettato un invito o un impegno, probabilmente per non deludere una persona importante o per assecondare un amico, quando in realtà avremmo voluto fare tutt'altro?

La nostra vita, è fatta di sì e di no, detti ai noi stessi o agli altri, di sì sprecati e di no taciuti, di sì sussurrati e di no detti senza convinzione, di sì che alludono a no e no che alludono a sì. Quanti di questi sì sono sinceri?

Una famosa frase di Paulo Coelho recita "Quando dici sì agli altri, assicurati di non star dicendo di no a te stesso".

Ricorda che dire di no é sinonimo di libertà e mette in luce i nostri bisogni. Fa capire all'altro che siamo persone diverse e di valore, con proprie esigenze da considerare e rispettare.

Come sostiene la psicologa Jacqui Marson nel suo libro "Come imparare a dire di no senza sentirsi in colpa", tante persone sono convinte di doversi adattare a ciò che desiderano gli altri, pur di essere apprezzate nella vita, nelle relazioni interpersonali e nel mondo del lavoro. Spesso, ritengono di non poter mai dire di no, e di dover assecondare a ogni costo l'opinione degli altri per evitare di sentirsi in colpa, anteponendo il proprio benessere al proprio equilibrio interiore. Pensano, infatti, che per essere apprezzati, non sia possibile declinare un invito e che debbano necessariamente essere gentili, disponibili, educati, attraenti e accomodanti.

Solitamente, i nostri comportamenti sono condizionati da strati di "doveri" da rispettare che risalgono alla nostra infanzia e che sono stati inculcati dai genitori, parenti, insegnanti, educatori ecc. Una sorta di "Regole personali rigide" che possiamo individuare anche attraverso l'utilizzo di parole come "devo", "sempre", "mai" presenti nel nostro vocabolario.

L'incapacità di dire di no affonda le sue radici sul fatto che una parte di noi, crede più o meno inconsciamente che dire no a una richiesta possa compromettere il nostro rapporto con il prossimo. Si basa sul timore che un rifiuto, possa incidere negativamente sulla prosecuzione e sulla qualità della relazione.

Saper dire di no è strettamente legato all'autostima, infatti, solitamente coloro che hanno una bassa autostima e poca fiducia in se stessi, si sentono nervosi a causa degli altri e tendono ad accettare qualsiasi richiesta. Si sviluppa così un circolo vizioso, nel quale le persone si aspettano che tu sia li per loro e dal quale diventa difficile uscire.

Vi è una sorta di dipendenza all'approvazione altrui e la paura che se manifesteremo le nostre esigenze, gli altri non ci vorranno più. Non sappiamo dire di no perché desideriamo essere "adorabili". Eppure, riflettendoci bene, quanto ci costa conquistare questo aggettivo nella vita di tutti i giorni?
 

I motivi che ci fanno dire sempre di sì:

  • Perché vogliamo essere gradevoli e simpatici a tutti;
  • Perché temiamo di essere maleducati;
  • Per il bisogno di approvazioni e di lodi;
  • Perché temiamo di perdere una buona occasione;
  • Per il bisogno di ringraziamenti e gratitudine;
  • Per evitare di sentirsi in colpa;
  • Per evitare i conflitti con le persone ostili/prepotenti, nella speranza che essendo accomodanti, smetteranno di essere aggressive.

A volte dire di sì, può sembrare a prima vista la strada più semplice per il quieto vivere, per essere apprezzati sul lavoro e per non compromettere amicizie. In realtà, nasconde un rischio più grande, che è quello di farsi trascinare in situazioni spiacevoli che possono provocare insoddisfazione e nelle quali non ci si sente a proprio agio. Cercare di compiacere continuamente gli altri senza rispettare se stessi, infatti, è un atteggiamento assolutamente deleterio che, oltre a creare malessere, non aiuta assolutamente nelle relazioni. Prima di accettare di fare qualcosa (qualsiasi essa sia) è meglio interrogarsi, guardarci dentro e chiederci se davvero vogliamo fare quella cosa, per evitare di dover declinare l'impegno in un secondo momento.

Dire di no

"Impara a dire di no. Non lasciare che la tua bocca sovraccarichi la tua schiena".

(Jim Rohn)

 

Come imparare a dire di no:

Utilizzando l'assertività:

la parola assertività deriva dal verbo latino "asserere" che indica la capacità di affermare se stessi e comunicare le proprie opinioni ed emozioni in maniera efficace. Durante un confronto, ad esempio, uno degli elementi chiave per declinare un impegno senza sentirsi in colpa, è farlo sostenendo le proprie opinioni con pacatezza e soprattutto fermezza. Imparare a dire no in modo cortese e convincente diventa una strategia fondamentale per selezionare al meglio ciò che si preferisce fare. Ci consente, infatti, di mettere un limite tra noi e gli altri e di dare valore al nostro tempo, iniziando a utilizzarlo per ciò che amiamo veramente e per le persone cui teniamo davvero. Ad esempio, ci si può far ascoltare molto più efficacemente dal nostro interlocutore se, invece di agire/o reagire con una modalità aggressiva, si risponde con una frase del tipo: "mi piacerebbe molto, ma ho già un altro impegno", "grazie per aver pensato a me, ma questa volta dovremo rinunciare, divertitevi" ecc
 

Utilizzando un linguaggio del corpo coerente con il rifiuto:

Quando comunichiamo con gli altri lo facciamo per il 55% attraverso il linguaggio non verbale, ossia il corpo (postura, gesti, sguardo, mimica del volto ecc.), il 38% attraverso il linguaggio paraverbale che fa riferimento al tono, al timbro e al volume di voce utilizzati per comunicare, e solo per il 7% attraverso il linguaggio verbale che si riferisce a quanto espresso, attraverso il messaggio. E' fondamentale, quindi, stare attenti non solo a ciò che diciamo ma anche al modo in cui comunichiamo il nostro messaggio, utilizzando un linguaggio del corpo che sia coerente e che confermi il nostro rifiuto (inviando all'altro una sensazione certezza). Ad esempio, mantenendo una postura eretta, utilizzando un tono di voce fermo e deciso, guardando negli occhi l'interlocutore, esprimendosi con calma (magari respirando profondamente).
 

Comunicando in modo semplice e deciso:

Dire di no, fa parte della vita, l'importante è rivolgersi alle persone in modo educato e cortese, esponendo in modo garbato e diretto il motivo del nostro rifiuto, evitando giustificazioni e scuse elaborate o esagerate. Quando vogliamo dire di no, infatti, facciamolo andando direttamente al nocciolo della questione, evitando di articolare eccessivamente la risposta, con un messaggio breve e convincente. Con onestà e franchezza, evitando di sentirsi in colpa, dire ad esempio: "ti ringrazio ma non posso", " grazie ma non riesco, ho preso un altro impegno per questa sera", "mi dispiace ma non posso proprio riuscirci, mi rattrista dirti di no ma per me è impossibile".
 Se possiamo, e lo riteniamo opportuno, proponiamo delle alternative alla persona a cui diciamo di no, con frasi del tipo "mi spiace, io non riesco proprio a esserci ma magari potremmo fare giorno x . . . ." ecc.
 

Utilizzando la tecnica "strategia del rifiuto":

Uno studio del Journal of Consumer Research ha scoperto che dire "non lo faccio" al posto di dire "non posso" ha permesso ai partecipanti di sottrarsi a degli impegni indesiderati. Mentre "non posso" suona come una scusa, un secco " non lo faccio" implica l'aver stabilito delle regole per se stessi, dimostrando convinzione e stabilità. Ad esempio, se un cassiere ci domanda se siamo interessati ad aggiungere al nostro acquisto anche un articolo in sconto, si può rispondere "no, ho già comprato quello di cui avevo bisogno" invece di un passivo " non oggi, ma ci penserò" che potrebbe spingerlo a persuaderci all'acquisto.
 

Mettendo dei paletti:

Quando declinare ci mette eccessivamente in difficoltà o sembra troppo drastico, possiamo considerare di trovare una via di mezzo che tenga in considerazione anche le nostre di esigenze. Se ad esempio, una persona cara ci telefona perché ha voglia di sfogarsi, ma in quel momento non possiamo o vogliamo ascoltarla, magari possiamo rispondere tranquillamente con un "Mi spiace cara, non ora". In questo caso, non stiamo dicendo un no definitivo, ma stiamo semplicemente mettendo in attesa quella richiesta per un altro momento in cui saremo più disponibili. Dire no in questo caso, è un duplice segno di rispetto, sia nei nostri confronti che in quelli della persona che ci chiama.
In  questo modo, infatti, anziché rispondere in modo passivo e distratto, potremo darle la giusta attenzione e ascoltarla quando saremo emotivamente predisposti a farlo.

Strategia del rifiuto


Il tuo desiderio di essere utile e aiutare il prossimo è uno dei motivi per cui, declinare un impegno diventa una sfida. Eppure, nonostante tu sia mosso da nobili intenti e da aspirazioni bellissime, ricorda che imparare a dire di no, dando il giusto valore alle tue necessità, ti consentirà di avere più tempo da dedicare a te stesso e a fare ciò che ami. Se vuoi imparare a sviluppare delle sane abitudini, ma non sai ancora come fare, puoi pensare al supporto di un Coach. Attraverso il Coaching, infatti, puoi aumentare la tua autostima stabilendo degli obiettivi a lunga scadenza e apportare dei cambiamenti verso la vita che desideri e che meriti. Buon allenamento!

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